Fucili d’assalto
AK 47 / AK 47S / AKM (Russia)
Il fucile d’assalto Kalashnikov, conosciuto anche come AK (Avtomat Kalashnikova) è l’arma automatica più diffusa in assoluto. E’ stato e viene tuttora prodotto in dozzine di paesi, e usato in centinaia di conflitti: il numero totale di AK e derivati prodotti negli ultimi 60 anni supera i 90 milioni. Deve la sua diffusione alle sue ben note qualità: robustezza, facilità di utilizzo e manutenzione ed estrema affidabilità; spara anche se coperto di fango, sabbia o neve, senza incepparsi o surriscaldarsi. Concepito per essere affidabile, pratico, semplice e adatto alla produzione di massa, non ha mai avuto la pretesa di essere particolarmente preciso o comodo.
La sua storia ha inizio durante la Seconda Guerra Mondiale, quando le truppe sovietiche reperirono diversi esemplari del nuovo MKb.42, fucile d’assalto automatico che poi si sarebbe evoluto nell’eccellente MP44.
Il sergente Mikhail Kalashnikov presentò a partire dal ’42 diversi prototipi fino ad arrivare all’AK47, arma che venne adottata ufficialmente a partire dal 1949; nello stesso anno iniziò anche la produzione di una versione con calcio ripiegabile, nota come AK 47S, destinata alle truppe aviotrasportate.
Negli anni successivi, il progetto dell’AK incorporò molte piccole modifiche e migliorie.
Verso la metà degli anni ’50 venne richiesto un nuovo passo evolutivo nel campo dei fucili d’assalto automatici, soprattutto riguardo il peso e l’efficacia in combattimento. Il team di sviluppo del Kalashnikov sfornò una versione migliorata di AK da confrontare ai prodotti di altri sviluppatori come Kovrov e Tula; nei test che seguirono, nonostante altri prototipi fossero risultati più efficaci o più economici, la commissione scelse nuovamente l’AK per la familiarità che le truppe e le industrie avevano stabilito con esso, oltre alle sue ben note prestazioni.
Venne ufficialmente adottato nel 1959 come AKM (Avtomat Kalashnikova Modernizirovannyj) assieme all’analoga RPK, mitragliatrice leggera da supporto.
Alcune unità dell’esercito russo sono tuttora armate con l’AKM, preferendo il calibro 7.62 che è risultato più letale soprattutto nei conflitti degli anni ’90.
L’AK e l’AKM furono ampiamente esportati nei paesi filo-sovietici in tutto il mondo. La licenza di produzione è stata trasferita a molti paesi del Patto di Varsavia (Albania, Bulgaria, Cina, Germania Est, Ungheria, Corea del Nord, Polonia, Romania, Yugoslavia), oltre a paesi come Egitto, Finlandia e Iraq; è noto inoltre che vengono prodotte illegalmente molte copie o versioni modificate.
Può essere montato il lanciagranate da 40mm GP-25 o il successore GP-30, che è agganciato sotto il paramano. Il lanciagranate ha le proprie tacche di mira sulla sinistra dell’arma.
Calibro: 7.62x39mm
Rateo di fuoco: 600 rpm
Caricatori: 30/40/100 colpi
AK 74 / AK 74S / AK 74M (Russia)
Quando gli Stati Uniti hanno introdotto l’M16 verso la metà degli anni ’60, tutti hanno guardato l’arma americana con un certo interesse; lo stesso esercito sovietico cominciò lo sviluppo delle proprie munizioni di piccolo calibro in questo periodo, terminando con la produzione di proiettili da 5.45mm.
Una volta che queste munizioni furono disponibili e accettate dall’esercito, si decise di realizzare una nuova famiglia di armi basate su questo nuovo tipo di calibro.
Le prove cominciarono a partire dal ’68, e al termine di esse venne scelto il modello presentato dal team Kalashnikov a discapito di prototipi più precisi, ma più costosi, pesanti, complessi e leggermente meno affidabili.
Il nuovo fucile d’assalto venne ufficialmente adottato nel 1974, come AK 74. Sostanzialmente si trattava del vecchio AKM, adattato al nuovo calibro, con un rompifiamma relativamente più grande e alcune piccole modifiche al calcio; venne introdotto anche l’AK 74S per le truppe aviotrasportate, con un nuovo tipo di calcio ripiegabile su un lato, più robusto delle precedenti versioni.
L’ultima versione della famiglia AK venne introdotta nel 1991 per rimpiazzare la produzione dell’AK 74 e venne denominata AK 74M; è attualmente ancora in produzione ed è il fucile standard per l’esercito russo; differisce dalle precedenti versioni per il paramano e il calcio pieno ripiegabile entrambi in polimeri, e la slitta laterale per montare le ottiche e i vari sistemi di puntamento.
L’AK 74 nelle sue diverse versioni è stato prodotto anche nella Germania dell’Est, in Bulgaria, Polonia e Romania. Alcuni esemplari di questi fucili d'assalto sono stati convertiti alle munizioni NATO 5.56.
Calibro: 5.45x39mm
Rateo di fuoco: 650 rpm
Caricatori: 30 colpi
Armalite / Colt M16 (Usa)
La storia dello sviluppo e del servizio dell’M16 è lunga e controversa. Nel 1957 l’esercito americano richiede alla divisione Armalite della Fairchild Aircraft Corporation di progettare un fucile di calibro .22 che fosse leggero e in grado di penetrare l’elmetto standard ad una distanza di 500 metri. Eugene Stoner, ai tempi progettista all’Armalite, si basa sull’AR 10, suo precedente progetto; allo stesso tempo esperti della Sierra Bullets e della Remington producono un nuovo tipo di proiettile: il .223 Remington (5.56x45mm). L’anno successivo cominciano i test sul nuovo AR 15, che evidenziano qualche problema di precisione e affidabilità.
Nel 1959 la Fairchild, essendo rimasta delusa dallo sviluppo dell’AR 15 vende i diritti del progetto alla Colt’s Patent Firearms Manufacturing Company, a cui si aggregherà Eugene Stoner.
Successivamente, nel ’62 vengono inviati 1000 AR 15 per essere provati sul campo nel Vietnam del Sud e l’anno successivo la Colt riceve contratti per la produzione di 104'000 esemplari per l’esercito e l’aeronautica, modelli che verranno denominati per la prima volta M16.
Nel ’66 viene richiesta la produzione di altri 840'000 esemplari per l’esercito USA, diventando così l’arma standard delle truppe (M16A1); allo stesso tempo però diventano noti i problemi che affliggono la nuova arma sul campo del Vietnam: molti di questi si inceppano, causando numerose vittime. La causa è da ricercare nella polvere da sparo usata dall’esercito (diversa da quella indicata dal produttore) e nel fatto che inizialmente l’M16 venne sponsorizzato come arma per la quale è necessaria solo una minima manutenzione, per cui i soldati non vennero istruiti sulla pulizia dell’arma. Questi problemi vennero risolti solo all’inizio degli anni ’70, quando vennero anche introdotti i nuovi caricatori da 30 colpi (in luogo di quelli da 20 originali).
Nell’81 la Colt sviluppò una variante dell’M16A1, adattata alle nuove munizioni 5.56 NATO (introdotte dalla FN), migliorando la precisione e l’efficacia sulle lunghe distanze; le variazioni riguardavano anche il paramano e le tacche di mira: il nuovo modello venne denominato M16A2, adottato poi ufficialmente nel 1985 dai Marine e dalla fanteria dell’esercito. I fucili su base AR 15 sono prodotti negli USA da diverse grosse compagnie come Armalite, Bushmaster, Colt, FN Manufacturing, Hesse, Les Baer, Olympic, Wilson Combat e altre piccole compagnie. Altri M16 sono prodotti in Canada e Cina. Al momento è considerato uno dei migliori fucili d’assalto in tutto il mondo, nonostante i problemi iniziali. È piuttosto preciso, comodo e abbastanza affidabile (con regolare manutenzione), anche se non può insidiare il punto di forza del suo principale rivale, l’AK 74.
Calibro: 5.56x45mm
Rateo di fuoco: 650-750 rpm
Caricatori: 20/30 colpi
COLT M4 (Usa)
La Colt ha sviluppato numerose versioni partendo dall’AR 15 / M16 sin dagli anni ’70, intendendole vendere su ogni tipo di mercato: militare, paramilitare, forze speciali, civili.
L’esercito degli Stati Uniti e altri (tra cui quello israeliano) hanno adottato il CAR 15 Commando e l’XM 177 fino agli anni ’80, poi nel decennio successivo sono passati al Modello 720 (nient’altro che un M16A2 accorciato) come arma posta tra le SMG e i classici fucili d’assalto, più comoda e agile da trasportare ed usare. Il Modello 720 venne denominato M4 Carbine e successivamente adottò i sistemi di slitte comparse anche sull’M16A3; in particolare le forze speciali USA lo adottarono come arma universale.
Negli anni successivi sono poi comparsi l’M4A1 (senza il sistema di raffica controllata), l’M4 sopmod (con RIS al posto del consueto paramano), ed una varietà di accessori come organi di puntamento, lanciagranate, silenziatori, ottiche, grip, torce tattiche.
A prima vista, l’M4 è un arma ideale per le Forze speciali. Comodo, pratico, adattabile a diverse esigenze e con una buona potenza di fuoco. Le ultime esperienze in territori caldi e polverosi (Afghanistan, Iraq) hanno però evidenziato alcuni problemi di surriscaldamento ed affidabilità. La versione base rimane un’ottima arma per la difesa personale ed economica da produrre, mentre solitamente le forze speciali usano versioni pesantemente modificate, sia nella meccanica che nella vastissima gamma di accessori a sua disposizione.
Calibro: 5.56x45mm
Rateo di fuoco: 700-900 rpm
Caricatori: 20/30 colpi
HK G3 (Germania)
Durante gli anni ’50, la Germania Ovest, così come gli altri paesi della NATO, si trovò di fronte al bisogno di riarmare il suo esercito con armi con il nuovo calibro 7.62×51. Inizialmente i tedeschi preferirono il belga FN FAL, e lo adottarono a partire dal 1956 sotto la designazione di G1.
Per ovvie ragioni la Germania voleva produrre i suoi stessi fucili, e cercò di comprare la licenza di fabbrica del FAL, ma il Belgio rifiutò. La Germania allora pose l’attenzione su un progetto della spagnola Cetme, lo comprò e lo trasferì alla HK che lo modificò leggermente, dando vita nel 1959 al G3. Da quel momento fino al 1995 il G3, nelle sue varianti, è rimasto come l’arma standard delle forze armate tedesche e anche per quelle di altri paesi come Grecia, Iran, Messico, Norvegia, Pakistan, Portogallo, Svezia e Turchia.
Verso la metà degli anni ’60 il progetto iniziale venne migliorato con le configurazioni G3A3 e G3A4, con paramano ventilato in polimeri e tacche di mira aggiustabili per il tiro dai 100 ai 400 metri. Il G3A3 è la versione con calcio fisso (in polimeri come il paramano), mentre il G3A4 è la versione con calcio retrattile.
Il motivo principale del grande successo del G3 è che è sempre stato molto più semplice ed economico rispetto ai rivali del suo tempo, come il FAL e l’M14. La HK ha continuato a venderlo fino al 2001, quando è definitivamente scomparso anche dai cataloghi. Inoltre molte armi tuttora in produzione sono basate sul G3: l’MP5 (9mm), il fucile d’assalto HK 33 (5.56mm), le mitragliatrici HK21 e HK23, il fucile di precisione PSG1, eccetera.
Il G3 può essere riassunto come uno dei migliori fucili NATO in 7.62, affidabile, versatile, economico e molto diffuso.
Calibro: 7.62x51mm
Rateo di fuoco: 700 rpm
Caricatori: 20 colpi
HK G36C / G36K / G36E (Germania)
Il G36 è nato come “progetto HK 50” nei primi anni ’90. Il motivo dello sviluppo fu la cancellazione dei progetti del G11 e del G41, che avevano lasciato l’esercito tedesco con l’ormai antiquato G3 in dotazione, e senza un moderno fucile compatibile con gli attuali standard NATO. Quindi la HK venne commissionata per realizzare un’arma sia per l’esercito tedesco che per l’esportazione. Il nuovo fucile calibro 5.56 è stato adottato ufficialmente nel 1995 in Germania, e nel 1999 in Spagna, nella versione G36E. Questa arma ha trovato anche posto nei vari reparti di sicurezza e polizia, come quella inglese e quella statunitense.
Si tratta infatti di un ottimo fucile, preciso, affidabile, semplice nell’uso e nella manutenzione, e disponibile in una grande quantità di versioni (fino alla MG36, mitragliatrice leggera).Non sono mai state mosse particolari critiche al G36, a parte il surriscaldamento del paramano in caso di fuoco sostenuto, e qualche problema con le ottiche integrate.
Pesantemente modificato è stato anche la base per l’XM8, arma sperimentale.
La maggior parte delle componenti del G36 è fatta in polimeri rinforzati, con parti in acciaio dove necessario. Come la maggior parte delle armi moderne, è perfettamente ambidestro; può essere smontato e rimontato senza alcun utensile, essendo assemblato ad incastro.
I caricatori sono da 30 colpi, in materiale traslucido, con agganci laterali in modo che possano essere fissati due o tre caricatori assieme per una ricarica più rapida; il loro sgancio è posizionato posteriormente come il G3 e l’AK, piuttosto che laterale come l’M16. Esistono anche caricatori a doppio tamburo da 100 colpi (per l’MG36); il calcio ripiegabile è standard su tutti i G36, ma nel caso del G36C è più corto. Gli organi di mira standard (oltre alle tacche di mira) consistono in due ottiche, una telescopica da 3.5 ingrandimenti, e una superiore senza ingrandimenti, con red dot; per le versioni da esportazione sono disponibili le ottiche con 1.5 ingrandimenti, e tacche di mira soprastanti ad essa. Può essere montato il lanciagranate AG36 da 40mm, che si aggancia sotto la canna.
Calibro: 5.56x45mm
Rateo di fuoco: 750 rpm
Caricatori: 30/100 colpi
HK 416 (Germania)
Seguendo il programma XM8, la HK ha deciso di entrare nell’ambito dell’esercito statunitense e con un progetto alternativo, che in effetti risulta essere promettente.
Basandosi sull’esperienza accumulata durante il programma di aggiornamento e miglioramento dell’inglese L85, la casa tedesca ha deciso di curare gli esistenti M16 e M4 dalla maggior parte dei loro problemi, dovuti ad un progetto vecchio ormai di 40 anni.
Partendo dalle caratteristiche dell’ottimo G36, sono stati trapiantati elementi di migliore funzionamento rispetto agli originali. L’HK 416 esiste come kit di conversione ma anche come arma completa, di diverse lunghezze per differenti esigenze (cqb, assalto, supporto, tiro di precisione).
Un altro interessante sviluppo basato su quest’arma è l’HK 417, fucile basato sulle stesse caratteristiche ma in calibro 7.62×51 NATO, diventando il principale rivale per i più recenti Scar L e H della FN.
Il receiver è tipico (anche nei loghi) della HK, sul frontale è sempre montato un sistema di slitte (RIS) flottante, mentre il calcio è quello tipico telescopico della serie M4. I caricatori sono similari a quelli utilizzati dall’M16/M4, ma decisamente più costosi, come l’arma stessa.
Calibro: 5.56x45mm
Rateo di fuoco: 700 rpm
Caricatori: 30 colpi
FN SCAR L / SCAR H (Belgio)
Il Comando Forse Speciali USA (SOCOM) ha richiesto una sollecitazione del programma SCAR (SOF Combat Assault Rifle) nell’ottobre del 2003; con ciò è stata richiesta un’arma specifica per le forze speciali e per le loro necessità, attuali e future.
La differenza sostanziale dal progetto XM8 è nella possibilità che ha lo SCAR di usare le classiche munizioni 5.56×45 NATO (SCAR Light), ma anche quelle 7.62×51 NATO (SCAR Heavy), decisamente più potenti; inoltre dovrebbe poter adottare anche le munizioni 7.62×39 M43 russe e le speciali 6.8×43 Remington, progettate per le forze speciali.
Sia lo SCAR L che lo SCAR H sono disponibili in tre versioni: Standard (S), Close Quarters Combat (CQC) e Sniper Variant o Long Barrel (SV / LB).
Nel 2004 il SOCOM ha annunciato che la FN produrrà in serie negli USA (tramite la FN Manufacturing Inc.) i vari modelli di SCAR, denominando lo SCAR-L “Rifle Mark 16” e lo SCAR-H “Rifle Mark 17”, abbreviati in Mk.16 e Mk. 17; si pensa che essi sostituiranno gradualmente molti fucili in servizio per il SOCOM, come gli M4, M16, M14 e Mk. 25.
Lo SCAR non è basato su armi precedentemente esistenti, ma è stato progettato da zero. Adottando alcune soluzioni dalla FN Minimi, questa arma dovrebbe risultare più affidabile di quelle attualmente in uso anche in situazioni in cui la sabbia fine o la polvere possano provocare inceppamenti. Il receiver è in due parti, quella superiore in alluminio estruso, quella inferiore in polimeri; operazioni di manutenzione ma anche di sostituzione della canna possono essere fatte in pochi minuti e con un numero minimo di attrezzi. L’arma è ambidestra, senza modalità di raffica controllata; il calcio è ripiegabile di lato, regolabile in lunghezza e regolabile in altezza del guanciale.
L’Mk. 16 utilizza caricatori tipo M16 migliorati, in metallo; l’Mk. 17 usa appositi caricatori da 20 colpi oppure i caricatori standard dell’AK; non sono previsti innesti per baionetta, ma potrà essere montato il lanciagranate EGLM (Enhanced Grenade Launcher Module) denominato Mk 13 Mod 0.
Calibro: 5.56x45mm (L) / 7.62x51mm (H)
Rateo di fuoco: 600 rpm
Caricatori: 30/20 colpi
Steyr AUG A1 / A2 / A3 (Austria)
Lo Steyr AUG (Armee Universal Gewehr) è stato sviluppato a partire dagli anni ’60, come rimpiazzo dell’antiquato FN FAL per l’esercito austriaco. Il progetto è stato curato dalla austriaca Steyr-Daimler-Puch in collaborazione con l’esercito austriaco.
Il nuovo fucile è entrato in produzione nel 1978 ed è stato adottato dall’esercito austriaco; da quel momento ha guadagnato molta popolarità, ed è stato esportato anche in Australia, Nuova Zelanda, Malesia, Arabia Saudita, Irlanda e altri paesi per i propri eserciti. È stato anche venduto in grandi quantità a forze di sicurezza e forze speciali in tutto il mondo; questo fa dell’AUG il fucile d’assalto di tipo bullpup più diffuso al mondo.
Dal 1997 la Steyr ha prodotto una versione migliorata, l’AUG A2, per poi introdurre nel 2005 l’AUG A3. Tutti i modelli possono montare uno specifico lanciagranate da 40mm.
In sé, l’AUG non è un fucile rivoluzionario come si pensa comunemente, ma è una buona combinazione di caratteristiche già conosciute e in uso, assemblate in un’arma affidabile e particolare. È conosciuto per queste caratteristiche oltre che per una straordinaria comodità e una buona precisione.
Sono disponibili differenti versioni a seconda delle esigenze; dalla versione compatta, a quella “carabina”, a quella “standard” a quella da supporto, con canna di diversa lunghezza che può essere cambiata in pochi secondi.
L’AUG A1 dispone di un’ottica integrata con 1.5 ingrandimenti; sull’AUG A2 invece è presente una slitta che permette di montare qualsiasi sistema di puntamento ad essa agganciabile.
Il corpo dell’AUG è integrale con l’impugnatura ed è in polimeri rinforzati, e si trova di colore grigio, verde o nero.
Calibro: 5.56mm NATO
Rateo di fuoco: 650 rpm
Caricatori: 30/42 colpi
SIG SG-550 / SG-551 / SG-552 (Svizzera)
Verso la fine degli anni ’70 l’esercito svizzero iniziò la ricerca per un nuovo fucile di calibro inferiore al vecchio SIG 510 (7.5mm) in dotazione. I test iniziali vennero effettuati su prototipi della SIG e della Waffenfabrik Bern (W+F); alla fine l’esercito scelse come munizioni una versione migliorata delle classiche 5.56mm NATO, le 5.6mm GP90 e dalle varie prove risultò la superiorità del prodotto della SIG sul rivale. La Svizzera adottò ufficialmente il SIG SG-541 come Sturmgewehr-90 nel 1983; esso però entrò in produzione solo nel 1986 per ragioni economiche.
Attualmente lo Stgw.90, conosciuto anche come SG-550, è il fucile in dotazione dell’esercito elvetico.
Quest’arma è tuttora esportata in tutto il mondo dalla SIG Arms, e venduto anche nella versione civile semi-automatica. Sono disponibili anche le versioni “Carabina” SG-551, e la più compatta “Commando” SG-552. il SIG 550 è spesso ritenuto il miglior fucile in 5.56mm mai prodotto; è però anche uno tra quelli più costosi.
Recentemente la SIG Arms ha introdotto una versione per forze speciali, conosciuto come SIG 556, che utilizza caricatori tipo M16; nuovo è anche il SIG 551LB, versione del modello Carabina con canna allungata.
Il SIG 550 può essere equipaggiato con slitte e bipiede, posizionati sotto il paramano; il calcio in polimeri è ripiegabile di lato, e può montare un guanciale fisso.
I caricatori standard dell’esercito svizzero sono da 20 colpi, perchè la dottrina tattica prevede tiri precisi in modalità semi-automatica, riservando la raffica solo a situazioni di emergenza. I caricatori possono essere accoppiati tramite i ganci laterali; la SIG produce anche caricatori da 30 colpi per chi richiedesse una maggior potenza di fuoco.
Calibro: 5.56x45mm
Rateo di fuoco: 700 rpm
Caricatori: 20/30 colpi
ENFIELD L85 (Gran Bretagna)
Contemporaneamente a molte altre case europee, la Enfield negli anni ’70 progettò un fucile basandosi sul calibro 5.56 NATO, per andare a sostituire il vetusto FN FAL.
L’arma concepita inizialmente come SA80 (Small Arm for 1980s) era sostanzialmente un derivato dell’americano AR18 (progetto successivo all’AR15 che poi avrebbe generato l’M16) ma adattato in un fucile di tipo bullpup.
Sviluppato successivamente come SA80IW venne adottato dall’esercito solo nel 1984, dopo la guerra delle Falkland. L’utilizzo da parte dei soldati però sottolineo parecchi problemi, di cui alcuni molto seri. Sostanzialmente si è rivelato molto inaffidabile e problematico da maneggiare e mantenere; per questi motivi nel 1997, dopo anni di costanti lamentele, venne aggiornata la maggior parte degli L85 in servizio.
Il programma di aggiornamento, commissionato tra il 2000 e il 2002, fu portato avanti dalla HK, che al tempo era sotto il possesso della British Royal Ordinance (investitori tedeschi riportarono poi la HK in Germania nel 2002). Circa 200'000 fucili sui 320'000 prodotti vennero sistemati e portati allo step di L85A2.
L’attuale L85A2 è riconosciuto come un fucile molto preciso ed affidabile, specialmente usando l’ottica SUSAT standard. Rimangono alcune pecche come lo sbilanciamento complessivo del fucile, l’estrazione dei bossoli solo sul lato destro e il selettore di fuoco scomodo.
Può essere equipaggiato con il lanciagranate da 40mm prodotto dalla stessa HK.
Calibro: 5.56x45mm
Rateo di fuoco: 650 rpm
Caricatori: 30 colpi